Rita Fresu

Rita Fresu (Roma, 1967) è professore associato di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari. Già ricercatore nel medesimo ateneo, si è laureata all’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia della lingua e dei volgari italiani. Ha insegnato Lingua italiana come L2 all’Università di Nitra (Repubblica Slovacca) ed è stata docente a contratto presso la LUMSA (Libera Università Maria SS. Assunta) di Roma. Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di prima fascia per il settore concorsuale 10/F3 – Linguistica e Filologia italiana (tornata 2012).

È membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Linguistica (sede “Sapienza” Università di Roma, in convenzione con l’Università di Roma Tre).
Dal 2003 è socio della DASP (Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi) e Deputato dal 2016. È inoltre socio dell’ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana), della SILFI (Società Internazionale di Filologia e Linguistica Italiana), della SLiR (Société de Linguistique Romane), del CSGGB (Centro Studi “Giuseppe Gioachino Belli”). Fa parte del comitato scientifico di diverse riviste e collane di ambito filologico-linguistico; è direttore di collana (insieme a M. G. Bianco e A. Volpato) della nuova serie dei Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani.

Dal 1996 è redattore del LEI (Lessico Etimologico Italiano) diretto da Max Pfister (Università del Saarland). Ha collaborato a diverse imprese lessicografiche dirette da Raffaele Simone con l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani (ad es. il Dizionario dei Sinonimi e Contrari e l’Enciclopedia dell’Italiano) e con la Utet (ad es. il Grande Dizionario Analogico della Lingua Italiana).

Si è occupata di diversi aspetti della storia linguistica italiana dal XIV secolo a oggi. I suoi interessi scientifici sono principalmente incentrati sulle scritture non istituzionali, sulle dinamiche lingua/dialetto e scritto/parlato, sui processi di italianizzazione e sulla lingua d’uso, con particolare riferimento ai domini abruzzesi, sulle questioni di genere (osservate soprattutto in prospettiva diacronica), con particolare attenzione alla scrittura e all’alfabetizzazione femminile e alla (para)letteratura educativa riservata alle donne.
Ha presentato comunicazioni di ambito storico- e sociolinguistico in numerosi convegni nazionali e internazionali ed è stata invitata a tenere corsi di aggiornamento e perfezionamento, seminari e conferenze in diverse università, enti e istituzioni in Italia e all’estero.

È autrice di numerose pubblicazioni, tra cui diverse edizioni critiche con analisi linguistiche e varie monografie:

  • «Caro Peppe mio… tua Cicia». L’epistolario di Maria Conti Belli al marito e al figlio, edizione critica, commento linguistico e glossario (Roma, Aracne, 2006);
  • La Cronaca teramana del canonico Angelo de Jacobis (L’Aquila, Colacchi, 2006);
  • L’altra Roma. Percorsi di italianizzazione tra dame, sante, popolani nella storia della città (e della sua regione) (Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2008);
  • Lingua italiana del Novecento. Scritture private, nuovi linguaggi, gender (Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2008);
  • Tra specchi e manichini. La lingua fantastica di Massimo Bontempelli (Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2008);
  • Studi guacciani (Napoli, Filema, 2010, con F. Sanguineti e A. Russo);
  • La parola utile. Saggi sul discorso morale nel Medioevo (Roma, Carocci, 2012, con D. Caocci, P. Serra, L. Tanzini).

In occasione delle celebrazioni per il centenario del primo conflitto mondiale ha curato il volume miscellaneo «questa guerra non è mica la guerra mia». Scritture, contesti, linguaggi durante la Grande guerra (Roma, il Cubo, 2015).

Recentemente ha dato alle stampe L’infinito pulviscolo. Tipologia linguistica della (para)letteratura femminile in Italia tra Otto e Novecento (Milano, FrancoAngeli, 2016).

Curriculum dettagliato ed elenco completo delle pubblicazioni in http://people.unica.it/ritafresu/.